lunedì 12 luglio 2010

Gli ebrei tornano nel mirino dell'Egitto

La comunità ebraica in Egitto (50 anime in tutto) si trova sotto pressione in seguito alla condanna della sua presidente, Carmen Weinstein, a tre anni di carcere con la condizionale e a una pesante multa. Weinstein è stata trovata colpevole di aver raggirato un uomo di affari egiziano. La radio militare israeliana ha previsto che la sentenza avrà un effetto intimidatorio non solo nei confronti della Weinstein - che è la custode di ingenti beni appartenuti in passato alla comunità ebraica egiziana - ma anche sui suoi correligionari, che già da tempo mantengono un basso profilo.
Forte all'inizio del Novecento di 80 mila persone, la comunità ebraica in Egitto ha subito i contraccolpi delle guerre con Israele: in particolare quelle del 1948 e del 1956, al cui termine solo 3.000 ebrei egiziani sarebbero rimasti nelle loro case. Mesi fa la comunità ebraica del Cairo aveva conosciuto un momento di serenità con il restauro di una storica sinagoga: ma la cerimonia ufficiale di inaugurazione è stata poi annullata dai dirigenti egiziani in segno di protesta per la parallela inaugurazione di un'altra sinagoga, appena restaurata, nella Città vecchia di Gerusalemme.

1 commento: