giovedì 29 luglio 2010

La punizione di Netanyahu (figlio)

Jair Netanyahu, il figlio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, è stato condannato a 10 giorni di confino per essersi presentato con ritardo a una chiamata dei suoi superiori dell'esercito israeliano, dove sta svolgendo il servizio di leva. A renderlo noto è un portavoce dell'esercito, spiegando che il soldato è stato punito per «disobbedienza». Jair, 19 anni, era stato convocato alcuni giorni fa insieme alla sua unità nell'ufficio del portavoce dell'esercito per un incarico, ma non si è presentato con il resto del gruppo, rendendosi irreperibile e comparendo soltanto diverse ore più tardi. A differenza di suo padre, che svolse il servizio di leva in un'unità di combattimento d'elite, Jair serve da alcuni mesi nell'ufficio del portavoce delle forze armate a Gerusalemme dove, secondo quanto riferito dall'esercito, viene trattato «come un qualunque altro soldato dell'unità». La pena detentiva, da scontare all'interno della sua base, è stata ridotta a otto giorni dopo che il giovane soldato «ha esercitato il suo diritto di presentare appello». Jair Netanyahu ha festeggiato lunedì scorso il suo 19esimo compleanno in compagnia di suo padre, poi per questo duramente attaccato dalla stampa del Paese. Appena un'ora prima della festa, infatti, un elicottero dell'esercito israeliano con sei soldati a bordo era precipitato in Romania, e il premier avrebbe dovuto occuparsi di persona dell'incidente.

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