domenica 27 giugno 2010

Addio a Daniela Di Castro. Il ricordo di Pacifici


Questa mattina la Comunità ebraica di Roma ha salutato per l'ultima volta Daniela Di Castro, storica dell'arte e direttrice del Museo Ebraico di Roma, nel cimitero di Prima Porta. Daniela è morta venerdì sera. Fino all'ultimo momento ha lavorato per gli ebrei romani, per restituire dignità alla storia di una Comunità ricca di storia e con un patriomonio culturale immenso da gestire. Il Museo Ebraico della Capitale è oggi il fiore all'occhiello non solo di chi frequenta Portico d'Ottavia, ma anche per tutti i romani e i turisti che ogni giorno pagano un biglietto per ammirare i gioielli di Lungotevere Cenci.
"Il suo più grande merito è stato quello di rifondare il Museo ebraico, che compie in questi giorni 50 anni, facendolo diventare un'eccellenza sia nel gradimento della gente sia nella sua capicità espositiva", ricorda il presidente Cer Riccardo Pacifici. "Un carattere forte - prosegue Pacifici - che con la sua autorità culturale era capace anche nei momenti di dissenso di convincere
della giustezza delle sue scelte. Debbo dire che alla fine ha sempre avuto ragione e ne abbiamo raccolto tutti i meriti. Ha trasformato il Museo ebraico non in un luogo polveroso ma di grande accoglienza, a tal punto che nelle grandi occasioni abbiamo usato il Museo stesso anche per eventi mondani, per cene e piccoli convegni». Di Castro è stata, tra l'altro, la direttrice che ha mostrato a Papa Benedetto XVI il Museo durante la sua visita in
Sinagoga, così come quella che ha organizzato la rassegna per i 95 anni di Toaff. "Una donna - spiega ancora Pacifici - che ha fatto del Museo il biglietto da visita della Comunità. Non c'era personaggio istituzionale, politico o religioso che non passasse per il museo. Come a dire, questa è la nostra storia, ecco da dove veniamo. È sempre stato il primo punto di approccio alla nostra comunità. I suoi ultimi impegni: il raduno di tutti i direttori dei musei ebraici di Europa, i 50 anni del Museo di Roma e una mostra a New York saranno ora i nostri impegni".

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