domenica 27 giugno 2010

Rissa al Campidoglio, partono le prime denunce

Una denuncia ai carabinieri sugli incidenti scoppiati la sera di giovedì scorso sulla scalinata del Campidoglio, è stata presentata da quattro attivisti della Rete romana per la Palestina che parlano apertamente di «aggressione subita» e non di rissa e che «i responsabili dell'aggressione vengano individuati e perseguiti a termini di legge per i reati compiuti». Lo fa sapere la stessa Rete che ha già nominato i suoi legali che seguiranno il corso delle indagini. Giovedì 24 giugno, mentre era in corso al Colosseo una manifestazione per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, a cui erano presenti, oltre alla comunità ebraica romana anche il sindaco Alemanno e il presidente della Provincia di Roma, Zingaretti, sulla scalinata del Campidoglio una quarantina di attivisti filo-palestinesi accendevano dei lumini per ricordare gli oltre 10mila palestinesi nelle carceri israeliane. «Denunciamo l'aggressione subita da un gruppo di squadristi riconducibili alla comunità ebraica romana - dice la Rete in un comunicato - di questo si è trattato e non di una rissa. Due attivisti sono stati ricoverati in ospedale, uno deve essere operato e l'altro ha riportato un trauma cranico. Almeno altre quattro persone hanno subito percosse e contusioni». La Rete ha fatto sapere di avere un video della manifestazione in Campidoglio (in realtà non si vede l'aggressione perché, come detto dagli attivisti della Rete, fino ad allora tutto si stava svolgendo pacificamente poi al momento del presunto raid l'operatrice con la telecamera non ha potuto filmare). «Abbiamo sporto denuncia per poter utilizzare le registrazioni delle telecamere del Campidoglio», ha detto un'altra attivista. Diversa la versione della comunità ebraica che ha parlato di aggressione da parte dei militanti filo-palestinesi armati di coltelli e catene. «Strano, però - ribattono dalla Rete - in realtà le forze dell'ordine hanno scortato noi fino alle nostre automobili e motorini. In genere sono le vittime ad essere protette e non gli aggressori». La Rete romana per la Palestina ha fatto sapere che «chiederà un incontro urgente con il Prefetto e il Sindaco di Roma affinché venga tutelato il diritto di espressione a sostegno della Palestina senza consentire impunità a nessuno».

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