martedì 1 giugno 2010

Gattegna: Serve un cambio di rotta


"Ci auguriamo che si verifichino quanto prima nuovi fatti positivi che permettano l'inversione di questa spirale di violenza, e che l'emotività del momento non tocchi i già complessi e delicati equilibri nell'area mediorientale, scatenando reazioni che farebbero solo il gioco dei nemici della pace". Sono queste le parole di Renzo Gattegna presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) a commento degli avvenimenti di ieri.
Gattegna ha tenuto a sottolineare che in questo momento "prevale ancora un sentimento di sgomento e di dolore per le vittime", per le quali - aggiunge - "vogliamo esprimere il nostro più sincero rincrescimento".
Il presidente degli ebrei italiani ha poi osservato che "si tratta di un incidente in parte annunciato, poich‚ era noto che Israele avrebbe permesso l'arrivo a Gaza degli aiuti umanitari solo dopo aver verificato il contenuto del carico delle navi, come era noto che la flottiglia avrebbe portato fino in fondo la propria sfida tentando di forzare il blocco: quindi una rotta di collisione e foschi presagi che poi si sono avverati nel modo peggiore e pi— dannoso per tutte le parti". "Certamente - ha osservato - sarebbe utile un'inchiesta imparziale che faccia piena luce sull'accaduto e chiarisca le responsabilità sull'uso delle armi. Sicuramente, alla luce di quanto riferito da fonti giornalistiche e mostrato da numerosi filmati, andrebbe chiarita e considerata la presenza, fra i
pacifisti, di alcuni ben noti attivisti che avrebbero congegnato
un'aggressione contro i militari israeliani". "Rimane - ha proseguito - tutta l'amarezza e la preoccupazione per la continua escalation di violenza e di incomprensione e dobbiamo constatare e prendere atto, tra l'altro, del progressivo deterioramento dei rapporti, un tempo amichevoli, tra Israele e la Turchia. Come tanti altri riponevamo molte aspettative nella possibilità che il governo di Ankara potesse svolgere un'utile mediazione; ora assistiamo al
tramonto di una delle poche realistiche speranze che solo pochi
mesi fa sembrava ancora concretamente realizzabile".

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