mercoledì 2 giugno 2010

Turchia, si alza il livello di sicurezza per la popolazione ebraica


La Turchia ha rafforzato le misure di sicurezza a protezione degli ebrei e del corpo diplomatico israeliano nel Paese, in seguito all'attacco alla Freedom Flottilla diretta a Gaza. I controlli di sicurezza sono stati rafforzati soprattutto a Istanbul, dove sono stati individuati almeno 20 luoghi sensibili, tra consolati, residenze di diplomatici, sinagoghe e altri centri in cui si radunano i 23 mila ebrei che risiedono nella città. Intanto, il
ministro degli Esteri israeliano ha disposto il rientro in patria delle famiglie del suo personale diplomatico in Turchia e alcune delle famiglie sono già rientrate, mentre le altre arriveranno in Israele oggi. Il rimpatrio è stato disposto in seguito a una richiesta delle stesse famiglie, intimorite dal clima ostile che ci sarebbe in Turchia nei loro confronti.
Nei giorni scorsi numerose manifestazioni di protesta si sono registrate in tutta la Turchia, con tentativi di assaltare l'ambasciata e i consolati israeliani. Il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha definito «terrorismo di stato» l'attacco alla flottiglia in acque internazionali. Intanto il Parlamento, nella sua dichiarazione odierna, ha sottolineato che la reazione della popolazione turca non si trasformerà in violenza nè
danneggerà o insulterà i cittadini ebrei in Turchia e ribadisce anche che «le reazioni contro la posizione aggressiva del governo di Israele non deve prendere a obiettivo la popolazione israeliana».

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